lunedì 8 giugno 2015

Dormire, forse sognare...




Concludo questa giornata solenne e bellissima del Corpus Domini in maniera analoga a come l’ho cominciata. Non con un canto religioso, ma con un brano di musica leggera e con il medesimo complesso dei New Trolls.

Quando si parla dei New Trolls bisogna ricordare che sono stati il primo gruppo italiano di rock progressivo. Il complesso di Nico Di Palo e Vincenzo De Scalzi ha avuto perciò un merito non indifferente nel panorama musicale degli anni ’70.

Forse proporre un brano di “rock progressivo” a conclusione di una solennità religiosa potrà sembrare irriverente. 

Tutt’altro! Il rock progressivo, o se vogliamo, il “prog rock”, è quanto di più vicino ci sia alla musica classica. Per essere più precisi, è stato il tentativo di unire i ritmi e le sonorità del rock con le forme e i suoni della musica classica, la Fender Stratocaster al violino.

"Concerto Grosso" dei New Trolls, del 1971, è forse il più bell’esempio di rock progressivo in Italia, e non solo. Come indica il titolo, si tratta di una vera e propria suite musicale, di gusto barocco, in 5 movimenti, della durata di  ben 37 minuti. Chiamatela musica leggera!

Si sentono echi di Vivaldi e dei Jethro Tull nel primo movimento (Allegro), di Albinoni nel secondo movimento, il bellissimo Adagio che proponiamo; nel terzo movimento si percepisce ancora Vivaldi (Cadenza-Andante con moto). Il quarto movimento (Shadows) è un tributo a Jimi Hendrix, morto l'anno precedente. Una lunga Improvvisazione conclude il Concerto. 
Le musiche sono del famoso Luis Bacalov, futuro premio Oscar per la colonna sonora de Il Postino, tanto per gradire.

Nell’Adagio, insieme alla musica dell’orchestra (violini, flauti, etc.), c’è anche un brano cantato: sono le parole dell’Amleto: To die, to sleep, maybe [perchance] to dream (morire, dormire, forse sognare)...

Sognare! con una musica stupenda, pronti poi per affrontare la nuova settimana che si apre.

Buona ascolto!


Le parole cantate da Nico Di Palo e Vittorio De Scalzi sono di Shel Shapiro, concluse dalla celebre frase shakespeariana.

Wishing you to be so near to me 
Finding only my loneliness 
Waiting for the sun to shine again 
Finding that it's gone to far away.  

To die, to sleep, maybe [perchance] to dream. 



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