venerdì 11 luglio 2014

Dopo il dramma, la noia: Argentina-Olanda




Dopo il diluvio di reti abbattutosi sui brasiliani l'8 luglio scorso a Belo Horizonte, Argentina e Olanda si sono premunite e sono scese in campo il giorno dopo a San Paolo con l'ombrello.

Per due ore abbiamo assistito ad una partita che per varietà di azioni mi ha fatto venire in mente "Il deserto dei Tartari", e come strategia complessiva "Aspettando Godot". 

In effetti i 120 minuti (tempi regolari+tempi supplementari) sono stati interpretati da ambedue le parti come una pallosa (è proprio il caso di dirlo!) pratica da sbrigare per giungere alla squallida - se pur sempre spettacolare- soluzione dei calci di rigore.

Così, dopo lo psicodramma brasiliano della prima semifinale, abbiamo assistito allo psicofarmaco della seconda: un noiosissimo 0-0 che è riuscito a far addormentare anche me. 

Chi ha visto Messi? Qualcuno ha osato paragonarlo a Maradona... Sarà meglio che Messi si accontenti del suo nomignolo: "la Pulce". Comunque, vedremo meglio con i tedeschi in finale.

Qualcun altro ha visto Robben? In realtà una volta è riuscito a minacciare la porta argentina. Ma non sarà un po' troppo, in due ore di gioco?

I portieri sono entrati in azione solo sui calci di rigore. Mai impegnati durante la partita.

Le ragnatele della porta sono state ripulite dai rigoristi albiceleste con infallibile mira. Risultato finale: 4-2.

Il povero portiere orange, inoperoso per tutta la gara, ha continuato la sua inattività anche nella serie dei rigori.  Non ne è parato uno.

Invece Romero, vero eroe della serata, con due strepitose parate ha portato l'Argentina in finale: domenica prossima, al Maracanà di Rio de Janeiro, nel tempio del calcio carioca.

Così lo psicodramma del Brasile continua.  Da una parte, la Germania che lo ha eliminato, e dall'altra l'odiata (calcisticamente) Argentina. 

Senza parlare della finalina di sabato: riuscirà il Brasile (questo Brasile...) a battere l'Olanda?

Prepariamoci a due scontri da western all'italiana: regia di Sergio Leone, musica di Ennio Morricone.

Per una rete in più.




2 commenti:

  1. Sei sempre forte sorprendente nelle tue cronache calcistiche...

    Buona visione della finale mondiale con un abbraccio, Antonio.

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    Risposte
    1. Il calcio mi ispira, perché mi piace molto e in anni più verdi l'ho praticato con soddisfazione ;-)

      Penso che la finale sarà un gran bello scontro: i tedeschi sono più squadra, ma l'Argentina (se gioca bene) ha più fantasisti; e la fantasia è ciò che può mettere in crisi l'armata teutonica, come succede sistematicamente quando gioca contro l'Italia.

      In ogni caso, cara Gianna, vinca il migliore!

      Un grande abbraccio :-)

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