giovedì 26 gennaio 2012

È carnevale. "Tutto nel mondo è burla"



Siamo in tempo di Carnevale, ma pochi hanno voglia di scherzare.

Nonostante tutto, non possiamo perdere in questo periodo lo spirito carnascialesco; tanto più che anche i fatti più drammatici di questi giorni hanno mostrato alcuni aspetti quasi comici.

Ad esempio, il dialogo tra i comandanti Schettino e De Falco è qualcosa che neppure la fantasia surreale di Pirandello o di Joyce avrebbe potuto immaginare. Nessuno ha potuto trattenere un sorriso di fronte a battute come: “Non vuol tornare sulla nave? E che fa, vuol tornare a casa, con questo buio?” “Torni a bordo, cazzo!”
Ed anche il comandante Schettino, subito dopo l’impatto con lo scoglio, sembra abbia detto: “Cazzo! non l’avevo visto!” (e che guardava?)

Meno tragicomico, ma sempre un po’ surreale di questi tempi, è l’arrivo del postino. Prima ci si lamentava che non arrivava mai; ora ci lamentiamo se arriva troppo spesso. Quando suona il companello, vengono subito alla mente, con riflesso pavloviano, le cartelle di Equitalia. Se poi suona due volte, allora l’infarto è assicurato: insieme ad Equitalia c’è di sicuro anche l’Agenzia delle Entrate.

Ai distributori di benzina, se non fosse da piangere, ci sarebbe da ridere. C’è un benzinaio vicino a casa mia che, da quando Monti ha aumentato le accise, aumenta implacabilmente ogni mattina il prezzo, qualunque sia l’andamento del mercato. Ora ha raggiunto quasi quota 1,9.  Per approvvigionarmi sono così costretto a fare un paio di chilometri, e trovare un altro distributore ancora nel range di 1,7. Tra andare e tornare, l’euro risparmiato se n’è andato in polvere (sottile), CO2 e altri elementi di niuna utilità.

E non sono tragicomici i nostri politici? Finora litigavano su tutto, a prescindere, per dirla con Totò. Ora invece sono d’accordo su tutto; anzi, non si fanno sentire proprio, sono scomparsi nel nulla. Stanno dimostrando cosa significhi un buco nero: un ammasso vuoto, di pesantissimo costo.

E allora consoliamoci con le note finali del Falstaff (1883) di Giuseppe Verdi (1813-1901), che disegnano con impressionante vivezza questo nostro mondo, in cui la burla si intreccia con il dramma in modo inscindibile. Bisogna perciò saper guardare la realtà con occhi un po’ disincantati e con un pizzico di autoironia.

Come noto, il Falstaff è l’ultima opera di Verdi ed è un’opera buffa. Sembra incredibile che il Cigno di Busseto abbia potuto concludere la sua attività di musicista tragico con una commedia.

Ma è proprio qui la grandezza di Verdi: al termine della vita sa guardare con occhi più sereni e disincantati al variegato mondo umano, con i suoi pregi e i suoi difetti, al riso e al pianto, al dramma e alla burla.

“Tutto nel mondo è burla”. Con questo spettacolare e affascinante finale, trattato in forma di fuga, Verdi conclude il suo Falstaff, cogliendo perfettamente lo spirito shakespeariano. Merito anche di un librettista- scrittore come Arrigo Boito. Il mondo è una ribalta, e noi siamo gli attori, a volte tragici, a volte comici, a volte grotteschi.

Il tema della fuga è introdotto da Falstaff, viene poi ripreso dai vari personaggi e da tutto il coro, con un impressionante crescendo, di tipo rossiniano, in un caleidoscopico intrecciarsi di voci e di suoni. Anche l’orchestra infatti è parte attiva, il personaggio in più, che amalgama e dialoga con le altri parti.

Verdi aveva 80 anni quando compose questo capolavoro, che sembra scritto da un genio giovanile.

Un insegnamento anche questo. Se non si perde il senso dell’humor, il mondo sopravviverà.

Il brano è eseguito dall’Orchestra e Coro del Maggio Fiorentino, diretti da Zubin Metha.
Nella parte di Falstaff il baritono Ruggero Raimondi, e in quella di Alice Ford il soprano Barbara Frittoli.

4 commenti:

  1. Mi sono trattenuto, è un post troppo bello, stavo segnalandolo dove sai tu, ma la ragione ha prevalso sull'istinto.

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  2. Mi hai strappato un sorriso, grazie Antonio!

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  3. Un po' di humor, carissimo Gero, in un periodo di carnevale, che sa di quaresima anticipata ;-)

    Grazie per il tuo simpatico commento :-)

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  4. Mi fa piacere; un po' di sorriso fa sempre bene, mia cara Gianna :) In carnevale poi è d'obbligo ;-)

    Un affettuoso abbraccio :-)

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