giovedì 17 febbraio 2011

Il festival di Mina e Celentano, 50 anni dopo



Mina e Celentano. Due vite parallele. Due grandissimi artisti.

Hanno dato una svolta decisiva alla canzone italiana, con il modo di cantare da “urlatori”, che si contrapponeva a quello tradizionale melodico (con qualche eccezione, come il geniale Modugno).

Nel ’59 Celentano diviene famoso con “Il tuo bacio è come un rock”, e Mina fa altrettanto con “Tintarella di luna”.

Ambedue parteciparono al Festival di Sanremo del 1961, senza vincerlo e scandalizzando pubblico e critica.

Celentano cantò “24.000 baci”. Già il ritmo e il linguaggio della canzone erano quanto mai inusuali per gli orecchi della giuria. In più il “molleggiato” nella sua esibizione non si peritò di volgere le spalle al pubblico, cosa fino ad allora mai accaduta.
Dovette accontentarsi del secondo posto, dietro Betty Curtis e Luciano Tajoli.

Peggio toccò a Mina, che si presentava con due canzoni: “Io amo, tu ami” e “Le mille bolle blu”.
Brano troppo scanzonato, il secondo; in più la cantante aggiunse il gesto delle dita che battono sulle labbra, per dare ulteriore vivacità alle “bolle blu”, ma che il pubblicò interpretò come quasi uno sberleffo. 
Con grande disappunto si classificò al quarto e quinto posto.

Allo smacco subito nel festival, cosa che poi è diventata abituale per le canzoni più innovative, si contrappose il successo di vendite di dischi e di ascolti nei juke-box.

Presento un filmato di "Studio Uno" del 1965, nel quale i due grandi artisti duettano: Celentano canta (gigioneggia, per la verità) due successi di Mina, e la “Tigre di Cremona” canta (con la sua voce stupenda, nonostante tutto), due successi di Celentano.

È passato mezzo secolo da quel memorabile festival del 1961.

Celentano partecipò anche a quello del 1966, con “Il ragazzo della Via Gluck”. Naturalmente, la canzone non fu capita; non arrivò neppure in finale…

Mina non vi partecipò più.

Ma è bastata quell’unica presenza per lasciare un segno indelebile.

4 commenti:

  1. Coppia di veri cantanti.
    Che bel tuffo nel passato, caro Antonio.

    Ho nostalgia dei festival di Sanremo del passato...

    RispondiElimina
  2. Oggi, io proporrei di abolire il Festival di San Remo. Viviamo già365 gg di festival. Questa non è cultura.
    grazie
    ciao
    luisa

    RispondiElimina
  3. Sì, cara Gianna, due grandissimi artisti, che hanno fatto la storia della canzone (non solo italiana) :-))

    I festival attuali hanno ormai perso molto del fascino originario, in effetti.

    Un abbraccio :-))

    RispondiElimina
  4. Il festival oggi si regge su interessi economici e commerciali.

    Di vera musica c'è pochino :-(

    Ciao, carissima Luisa :-))

    RispondiElimina