martedì 11 gennaio 2011

L'Inverno di Fabrizio De André



Non conosco nessun cantante che abbia dialogato con la morte con tanta frequenza come Fabrizio De André.

Come altri aspetti considerati tabù dalla società, De André non ha avuto paura di guardarla in faccia, di parlarle, di cantarla…

Ci fa comodo ricordare Faber come l’ironico fustigatore della società benpensante, come il cantore ribelle al conformismo borghese e a quello religioso.

In realtà è un cantante scomodo per tutti, anche per chi crede di tirarlo completamente dalla sua parte.

Aveva un animo romantico, come dimostrano tante sue canzoni d’amore; e un animo religioso, se per religioso si intende un rapporto con il mistero che circonda la nostra breve e spesso dolorosa esistenza; mistero da lui investigato sempre con appassionata sensibilità.

Talvolta questo mistero prende esplicitamente in lui il nome di Dio, come nella “Preghiera in Gennaio” (1967), scritta per la tragica fine dell’amico Luigi Tenco.

E amava la figura di Cristo. Certo, era la figura umana di Gesù che lo colpiva e lo interessava essenzialmente; ma “La buona Novella” (1970) rimane comunque una testimonianza di amore a Colui che egli considerava “il più grande rivoluzionario della storia”, e anche qualcosa di più, se ascoltiamo bene tutto l’album (“Tre Madri”, ad esempio).

Oggi ricordiamo la morte di Fabrizio De André. Sono passato 12 anni, e musicalmente sembra un’eternità. Altri musicisti, altri cantanti hanno preso il suo posto nel cuore delle giovani generazioni.

Ma spesso sono cantori del nulla.

La bellissima canzone “Inverno”, tratta dall’album “Tutti morimmo a stento” del 1968, è una riflessione sul ciclo della vita, in cui inverno ed estate si alternano, ma nel cui orizzonte è compresa anche la vista di un camposanto.

Caro De André, oggi certe parole sono tornate tabù…

4 commenti:

  1. Sai che la volevo proporre nell'almanacco di gennaio?
    Mi piace molto, Antonio.
    Abbraccio e complimenti per avere spiegato così bene il quesito matematico da me.

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  2. Bellissime e indimenticabili le canzoni di De André. Alcuni testi sono vera poesia.
    Splendido il tuo commento!

    Grazie!

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  3. Carissima Gianna, non trascuro mai il ricordo di De André; nemmeno in una data da internet.. ;-)

    Ho dovuto rispolverare ricordi liceali per quel problema... e pensa un po', nei tuoi programmi l'argomento è già presente alle Elementari... :-)

    Complimenti a te!

    Un abbraccio affettuoso :-))

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  4. Anche se la data cadeva in un giorno particolarissimo (il giorno dell'1), non ho potuto fare a meno di ricordare De André :-)

    Troppo gli devo (insieme a Battisti), per tutta la bella musica che ha colorato la mia giovinezza :-))

    Grazie, carissima Annamaria, delle tue parole di apprezzamento :-)

    Ma vedo che anche tu apprezzi il grande Faber... ;-)

    Un abbraccio :-)

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