giovedì 23 settembre 2010

Autunno a tempo di valzer, ma...




Per iniziare l’autunno il “Mefisto Valzer” di Franz Liszt (1861) mi sembra appropriato.

Tutti conoscono di Liszt il lato romantico e sentimentale (celebri i “Sogni d’amore”) e la sua straordinaria abilità pianistica, che si rispecchia negli “Studi di esecuzione trascendentale”, il non plus ultra delle difficoltà nella tecnica del pianoforte.

Pochi sanno invece che questo brillantissimo pianista e genio musicale sentì sempre più pressante il richiamo della fede cattolica, fino a lasciare gli ambienti salottieri e mondani per ritirarsi in un monastero a Roma e ricevere gli ordini sacri.

Il Mefisto Valzer è una delle prime e chiare manifestazioni del suo interesse per la fede.
Si tratta di una spettacolare descrizione musicale della figura di Satana, il Mefisto (o Mefistofele) della letteratura romantica, a partire da Goethe.

Liszt mette in atto ogni artificio pianistico per far emergere dal suono della tastiera l'immagine del diabolico tentatore, anzi di una batteria di satanelli, con i loro sogghigni beffardi, le loro astuzie e insidie ammalianti, a tempo di valzer. Alla fine però si svela tutta la loro malignità nelle drammatiche sequenze conclusive.

L’autunno è una stagione ambivalente, come questo valzer. Un periodo di luci e di ombre che, con leggero passo di danza, porta verso il buio della stagione invernale.

Oggi è anche la festa di S. Pio da Pietrelcina. Meglio ancora di Liszt, egli sapeva riconoscere Satana sotto le mentite spoglie di un’apparente giocosità.

Qualcuno ha detto che la più grande astuzia di Satana è quella di far credere che non esiste.

Ma non sa fare i coperchi…

Un elogio al giovane pianista bulgaro Bairas Karamenderes, molto bravo in questa "terribile" partitura.

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