martedì 17 agosto 2010

La prima e l'ultima Siciliana: identiche!



La “Siciliana”, la caratteristica danza di cui abbiamo parlato nei precedenti articoli, ha avuto nell’epoca barocca il periodo di maggior importanza.

Vivaldi, Bach, Händel, e un po’ tutti i musicisti dell’epoca, hanno inserito nei loro concerti il movimento  o ballo “Siciliano”. Il suo ritmo lento e cadenzato in ottavi (6 o 12) e il suo carattere appassionato ispiravano gli artisti e affascinavano l’uditorio.

Per gli stessi motivi questo genere musicale è stato coltivato fino ad oggi.
Grandi compositori hanno continuato a scrivere brani nel movimento alla “Siciliana”.

Basterà citare Haydn, Mozart, Brahms, Fauré, Stravinskj, Rachmaninov, Poulenc, Verdi, Mascagni. La sua “Cavalleria Rusticana” si apre proprio con una stupenda aria da tenore “Siciliana” (“O Lola, ch’hai di latti la cammisa”…); siciliana anche nel linguaggio.

Un discorso a parte merita Ottorino Respighi (1879-1936). Oltre che grande autore di poemi sinfonici (celebri quelli legati ai pini, alle fontane e alle feste di Roma), è stato un eccellente musicologo, e ha dato notevole impulso alla ricerca della musica rinascimentale e barocca, nonché allo studio del gregoriano.

Tra le sue numerose scoperte di arie rinascimentali c’è proprio una bellissima "Siciliana", inserita come terzo movimento nella III Suite di “Antiche arie e danze per liuto”, del 1931.

Questa Siciliana, orchestrata da Respighi con strumenti ad arco, è di autore Anonimo di fine XVI secolo.

Il regista Luigi Magni se ne è servito per la bella colonna sonora, curata da Angelo Branduardi, del film “State buoni, se potete!” su S. Filippo Neri, del 1983.

È il cosiddetto “Tema di Leonetta”, e viene per lo più considerato come opera di Branduardi.

In realtà è di Ottorino Respighi, che a sua volta ha preso il tema da un Anonimo del XVI secolo.

Si tratta perciò della più antica “Siciliana” che si conosca. 


Il video è senza immagini e il link al film di Luigi Magni rimanda a una versione ungherese…

Non ho trovato di meglio né per il concerto di Respighi, né per la scena finale del film di Magni con Johnny Dorelli, e il tema di Leonetta.

Ma si tratta di una musica così bella, che non ha bisogno di make up...

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