sabato 6 marzo 2010

Notturno, ma non è Chopin...



Non si può parlare di Notturni senza ricordare l’ungherese Ferenc Liszt (1811-1886) che nell’ultimo dei suoi tre Liebesträume (Sogni d’amore), pubblicati nel 1850, ne ha dato un esempio memorabile.

Il terzo Liebestraum è un Notturno, in La bemolle maggiore, che inizia con una tema cantabile, e in un crescendo sempre più mosso giunge a toni appassionati.

Il tutto impreziosito da raffinati virtuosismi e incantevoli soluzioni armoniche.

Grande amico ed estimatore di Chopin, insieme a lui ha rinnovato la tecnica pianistica e con i suoi “12 Studi di esecuzione tarscendentale” può essere considerato il Paganini del pianoforte.

Del resto, le sue mani dalle lunghissime dita gli permettevano soluzioni tecniche per altri inimmaginabili.

Gustiamoci il Sogno d’amore, n. 3, nella perfetta esecuzione di Arthur Rubinstein.

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