giovedì 22 ottobre 2009

Musica, un corno...



Solo un genio come Mozart poteva far cantare come solista il corno, con la sua voce così poco raffinata, anche se molto caratteristica nel timbro.

Era ancora il “corno da caccia”, in pratica un semplice canneggio avvolto a spirale e terminante a campana, senza gli attuali cilindri e valvole che facilitano e permettono l’esecuzione delle note.
Tutto era affidato all’abilità del cornista.

Mozart compose ben quattro Concerti per corno (K 412, K 417, K 447, K 495), dimostrando così che anche questo strumento “da caccia” aveva tutte le capacità per divenire protagonista nella musica colta. Li dedicò ad un suo amico e grande cornista, Joseph Leutgeb.

Dopo Mozart il corno ha subito anche una straordinaria evoluzione tecnica, come ho detto poco sopra, ed è diventato parte essenziale dell’organico di un’orchestra.

Dal 4 Concerto, K 495, in Mi bemole maggiore, scritto nel 1786 (e pubblicato postumo nel 1802), ascoltiamo il III movimento finale, un brillante Rondò (Allegro Vivace).

Ottima la cornista, l’argentina Nury Guarnaschelli.

1 commento:

  1. Mi sono accorto solo ora di questo post! da cornista, mi sento chiamato in causa: nonostante l'esecuzione di Guarnaschelli sia più che ottima, mi pare giusto segnalare un video dove l'esecutore è niente popò di meno che Dennis Brain.

    http://www.youtube.com/watch?v=9-_VOkL2yPU

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