giovedì 29 ottobre 2009

Paganini non ripete! E gli altri copiano...



Non si può capire a quali vertici di virtuosismo e di arte Niccolò Paganini (1782-1840) abbia portato il violino, se non si ascolta il Capriccio 24, uno dei brani più diffficili e più belli che siano stati mai composti per questo strumento.

È l’ultimo dei 24 "capricci", scritti nel 1817; 24 brani per violino, che ne mettono in risalto tutte le potenzialità espressive, anche attraverso autentiche innovazioni esecutive (pizzicato, staccato, glissato, etc.).

Il Capriccio 24, in La minore, è un "tema con variazioni", che ha esercitato un grande fascino nella musica successiva. Basterà ricordare che ha ispirato autori quali Schumann, Brahms, Liszt, Rachmaninoff, i quali hanno curato trascrizioni e adattamenti vari.

Il video che presentiamo mostra l’eccezionale esecuzione del grande Jascha Heifetz (1901-1987), lituano di origini ebraiche, enfant prodige, celebre proprio per il suo virtuosimo.

Ha detto di sé stesso: "Ho iniziato a suonare il violino a tre anni e ho dato il mio primo concerto a sette. Da allora non ho mai smesso di suonare".

Si vede!

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