mercoledì 22 luglio 2009

Dedicato alla Luna



La conquista della luna, di cui ricordiamo il 40° anniversario in questi giorni, può essere paragonata solo alle epiche imprese del passato: l’impresa degli Argonauti, di Cristoforo Colombo, di Vasco da Gama e di Magellano, dei fratelli Montgolfier, dei fratelli Wright, di Lindbergh, di Yuri Gagarin.

Alcuni di questi avvenimenti sono stati cantati in poemi e opere letterarie, come “Gli Argonauti” di Apollonio Rodio, “I Lusitani” di Luis de Camoes, “Al Signor di Mongolfier di Vincenzo Monti.

Per quelli più recenti la fantasia ha ceduto il passo alla registrazione filmata, e così abbiamo video memorabili, come lo sbarco sulla luna.

La realtà ha superato ogni fantasia, anche quella di Jules Verne e di Ludovico Ariosto, che hanno fatto arrivare l’uomo nella luna prima di Armstrong, con la loro fervida immaginazione.

Vogliamo perciò cantare artisticamente questa grandiosa impresa. Ieri abbiamo citato doverosamente Leopardi, che con la luna ci parlava, poeticamente...

Ora è il momento della musica di Chopin. Ovviamente un "notturno", momento preferito dal nostro bellissimo satellite per mettersi in mostra e che oggi occuperà la scena in mezzo mondo, perché oscurerà anche il sole con un'eclissi totale.

Quarant’anni fa avrei postato uno dei primi tre notturni dell’opera 9, eseguiti da Arthur Rubinstein, con il suo limpidissimo stile. Mi piacevano soprattutto quelli, romantici per eccellenza.

Ma i gusti cambiano con l’età, e oggi preferisco il Notturno 11, opera 37, n. 1, eseguito da Vladimir Ashkenazy. Un capolavoro, che piaceva tanto a Schumann, e un esecutore tanto espressivo quanto tecnicamente impeccabile.

Non posso postare il Notturno del Pianista, (il n. 20, in do diesis minore), perché risiede stabilmente nel blog, e ha oscurato ormai tutti gli altri.

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