venerdì 21 novembre 2008

Omaggio a S. Cecilia: il Te Deum di Charpentier (lo conoscete tutti...)


Per celebrare la festa di S. Cecilia, patrona della musica (22 novembre), bisogna ascoltare una musica veramente bella, degna della patrona.

Propongo il Te Deum di Marc-Antoine Charpentier per due motivi.

Anzitutto perché è una musica molto bella, di quelle che, udite una volta, non si dimenticano più.

Il secondo motivo è per un chiarimento. Dopo le prime note, molti diranno: “Ma è la sigla dell’Eurovisione!” Infatti l’Eurovisione ha adottato questo Preludio del Te Deum di Charpentier per aprire e chiudere i suoi programmi. Un bel riconoscimento al valore del brano, e un perdonabile “furto” di musica sacra.

Nella liturgia cattolica, il Te Deum è un inno di ringraziamento a Dio per la riuscita di un’impresa importante. Questo venne eseguito la prima volta nel 1692 per celebrare una vittoria militare di Luigi XIV, il Re Sole.

Il brano postato è solo l’inizio, maestoso e barocco, del lungo componimento, che continua con le voci soliste, il coro, lo squillare delle trombe e il rullo dei tamburi, alternati a melodiosi suoni di flauti, oboi e archi.

Marc-Antoine Charpentier è uno dei massimi esponenti della musica barocca francese, uomo di grande cultura; non a caso aveva studiato presso i gesuiti a Roma. Intrattenne rapporti di amicizia con i grandi letterati del secolo d’oro francese: Molière, Racine, Corneille.

Il celebre Te Deum, in re maggiore, venne composto quando era insegnante di musica nel collegio dei gesuiti di S. Louis a Parigi.

A ben guardare, le radici cristiane dell’Europa si trovano anche nella sigla musicale dell’Eurovisione…

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